Mi chiamo Beatrice, sono una trainer TRIFIT e sono cresciuta praticando prima e, insegnando dopo, uno sport di squadra: la pallavolo.
Questa disciplina mi ha accompagnata per circa 13 anni. Ogni settembre si ripartiva, anno dopo anno: presentazione della squadra, obiettivi comuni e obiettivi di ogni allenamento, da portare a termine tutti insieme.
Per vari motivi ho dovuto lasciare la pallavolo. E’ stata una scelta sofferta e ho iniziato a ricercare nei miei allenamenti in palestra quella energia e quelle sensazioni che tanto amavo.
Quando a febbraio 2019 mi sono avvicinata al metodo TRIFIT, mi sono subito sentita a casa. Al posto della palla da pallavolo mi sono ritrovata in mano manubri, kettlebell, powerbag, bilancieri…
Lavoravo insieme ad altre persone che in quell’ora diventavano la mia squadra, il mio gruppo. Finalmente riscontravo quel mood sportivo che mi ha riportato immediatamente a sentire lo spirito di condivisione e competitivo che avevo in campo.
Insomma, dopo tanta ricerca avevo trovato il mio posto, tanto da pensare ad ogni fine allenamento: “Si, questo fa per me”.
Il passo successivo, diventare trainer Trifit, l’ho vissuto come un qualcosa di familiare, naturale, un ruolo che ho sentito subito mio, come quando ero allenatrice di pallavolo.
Il “metodo TRIFIT” è basato anche sulla forza e l’importanza di lavorare in gruppo e fare squadra.
TRIFIT è “Allenamento di Gruppo Personalizzato”, perché valorizza e pensa al singolo ma sfrutta tutta la potenza psicofisica che ha ogni componente del gruppo.
Non è scontato che l’allenamento di gruppo piaccia a tutti. Qualcuno potrebbe sentirsi a disagio, vergognarsi di farsi vedere sudato e in difficoltà. Sopratutto se non si ha un bel rapporto con l’attività fisica e il proprio corpo. Un tentativo però è d’obbligo perché non si può perdere l’occasione di provare un’ esperienza così stimolante.
Quando durante il primo appuntamento chiedo ai nuovi allievi perché hanno smesso di allenarsi nelle palestre precedenti, la risposta è quasi sempre la stessa: “mi annoiavo, ero da solo e non avevo stimoli”.
Lavorare in gruppo stimola l’adrenalina, la voglia di andare oltre i propri limiti, la motivazione, il divertimento, ci si aiuta e ci si sprona a vicenda e non è un caso si diventi ben presto coesi e affiatati.
Questo a lungo andare crea un senso di appartenenza, vicinanza e identificazione che si trova solo negli sport di squadra.
Allenarsi insieme è pura fonte di energia, abbiamo sempre stimoli nuovi, ci trasmette conforto, grinta, buone vibrazioni, ci fa uscire dalla “comfort zone”, ci fa prendere alla leggera la “fatica” da portare a termine. Ci si inizia a conoscere, a raccontarsi e a chiedere consigli, si diventa amici.
Ed è qui che si ha la conferma del fatto che il gruppo assolve anche tre funzioni psicologiche importanti per l’aumento dell’autostima:
- integrazione.
- sicurezza.
- regolarizzazione.
L’individuo isolato è più fragile di un individuo integrato e far parte di un gruppo infonde sicurezza, permettendogli di confrontare la propria immagine di sè all’immagine di sè per gli altri
Non dimentichiamo quanto possa essere benefico per la nostra anima e il nostro umore potersi allenare insieme ad altre persone, sentire la solidarietà nel momento della fatica, andare avanti con una marcia in più e sopratutto sentire che è impossibile mollare, facendo diventare l’appuntamento con l’allenamento una routine irrinunciabile, unica soluzione per rendere reali i tuoi obiettivi!
Con il metodo Trifit, tutti lavorano al proprio livello, si fatica tutti insieme, divertendosi e senza sentire il peso dell’ora di palestra che tanto è temuta e molto spesso evitata.
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