Quale sport posso far fare a mio figlio? E’ troppo piccolo? Quando è meglio iniziare? Sono Filippo Gaviani, maestro di educazione fisica e spesso mi sono sentito rivolgere queste domande. Non è facile dare una risposta ma ci proverò:
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un inizio precoce dell’attività sportiva da parte dei bambini. Sempre più società sportive propongono attività e corsi dai 3-4 anni in su. Molte le possibili motivazioni:
- Agganciare più tesserati;
- Offrire alle famiglie una opportunità per lasciare i figli in palestra o al campo per un’oretta;
- Per un oggettivo progetto legato al bambino- atleta e alla sua crescita e sviluppo;
Un precoce inizio può portare, a mio avviso, ad un precoce addio.
I bambini dovrebbero essere liberi di giocare, sperimentare e divertirsi fino ai primi anni della scuola primaria
Il bambino passa a scuola la maggior parte del tempo e quando torna a casa ha desiderio e voglia di stare con la propria famiglia e i propri giochi. Riempirgli le giornate per far si che non si annoi rischia di essere un male più che un bene.
Sicuramente se il bambino manifesta interesse nei confronti di una particolare disciplina, lo si può senz’altro accompagnare in questa scelta facendogliela vivere con serenità. L’agonismo non deve essere il primo obiettivo, ma solo puro divertimento, spesso legato alle amicizie più che allo sport specifico.
Quali sono quindi, a partire dai 6/7 anni gli sport migliori per i nostri bambini?
ATLETICA LEGGERA: Madre di tutte le discipline e senza dubbio la miglior base per costruire ” atleti completi “; si adatta bene a bimbi dalla personalità determinata, che trovano soddisfazione nello svolgere in autonomia attività tecnicamente complesse.
SPORT DI COMBATTIMENTO/ARTI MARZIALI: Per imparare a gestire avversari, contatto, regole e disciplina; Richiedono una grande capacità di concentrazione e contribuiscono alla crescita psicologica. Sono attività sportive adatte sia a bambini impulsivi e iperattivi che, al contrario, a bambini più riflessivi e timorosi. Nel primo caso lo sport insegna a controllare gli slanci e a seguire le regole del gioco senza fare e farsi male. Nel secondo caso, invece, i bambini imparano a prendere decisioni più istintive, a sviluppare sicurezza e autostima.
SKATEBOARD/PATTINAGGIO/CICLISMO: per migliorare equilibrio, coordinazione e concentrazione. si adatta bene a bimbi dalla personalità determinata, che trovano soddisfazione nello svolgere in autonomia attività tecnicamente complesse.
SPORT DI SQUADRA DI CONTATTO: dove il bambino gioca in compagnia imparando a condividere e gestire sconfitte, vittorie e rapporti in un ambiente sano e non competitivo; Sono attività che sviluppano l’attitudine a collaborare e aiutano a sentirsi parte di un gruppo.
Alcuni sport invece possono risultare un pò più complicati al primo approccio:
LA PALLAVOLO: Dove i movimenti poco naturali possono risultare complessi ma è comunque indicato per bambini tranquilli, non portati al contatto fisico, ma determinati, perché aiuta a migliorare le capacità decisionali.
IL CALCIO: che, seppur tanto amato, può mettere in difficoltà per l’eccessiva competizione.
SPORT INDIVIDUALI: come il tennis e non solo, pongono il bambino a gestire da solo le emozioni e questo non è sicuramente adatto a tutti i caratteri;
Tutti gli sport sono belli, molte società lavorano bene ed hanno cura del bambino, ma non tutti i bambini sono motivati in egual maniera. Ascoltare e leggere i bisogni del bambino evitando di mettere pressioni inutili e senza influenzare quella che sarà poi la scelta più o meno definitiva, è fondamentale
Tutti i bimbi vogliono GIOCARE e DIVERTIRSI. Ricordiamolo!
Maestro Filo.